Il vantaggio competitivo UNESCO? La competitività è creata dal saper stare in rete. Il Monferrato

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I #Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato sono Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2014. Costituiti da sei Componenti Territoriali,  accomunati da elementi specifici (la bellezza del Paesaggio collinare, l’antropizzazione contenuta, la luce particolare che ne caratterizza i panorami, le eccellenze vitivinicole – dal Barolo al Barbaresco, al Ruchè,, Dolcetto, Barbera, Grignolino…- gli infernot  ‘cantine’ scavate nel tufo nel quale i vignaioli facevano invecchiare e servivano agli amici i loro vini), si distinguono per il passo di marcia verso lo sviluppo e la crescita locale, che il ric0noscimento UNESCO può supportare e valorizzare.

Nella giornata del 24 novembre, a Fubine Monferrato, paese molto attivo nella promozione del territorio grazie all’impegno di associazioni locali, si è tenuta la conferenza #’Economia,Paesaggio e Benessere Collettivo. Il ruolo delle imprese‘.

Gli interventi, finalizzati a presentare le opportunità di #finanziamenti per ricerca e sviluppo e di #formazione finanziata, ha teso a sollecitare la consapevolezza che le componenti 4,5, 6, dei Paesaggi – Monferrato -, sono meno competitivi ed attrattivi di Langhe e Roero. # Mediteranea Consulab, con l’Associazione Aregai di Torino ha condiviso stimoli concretamente proattivi: la qualità dellla vita ed il benessere partecipato possono migliorare solo con la consapevolezza che si deve perseguire uno sviluppo sostenibile, in quei territori ed in quelle comunità in cui effettivamente l’indotto turistico è ancora frammentario e poco strutturato, che possa catalizzare investimenti e finanziamenti. Manca, in Monferrato un Destination Management che ottimizzi l’offerta turistica, molto polverizzata,  tuttavia con un profondo senso di ospitalità. Manca la crescita perchè è carente la percezione che la formazione professionale possa fare la differenza: rivolgersi sul mercato, nazionale o internazionale, in cui è ormai appurato che l’orientamento dominante è sempre più verso destinazioni sostenbili, richiede competenza, banalmente la capacità di esprimersi almeno in inglese…

Tuttavia, i numerosi giovani imprenditori presenti hanno fatto la differenza: per essere davvero  presenti, l’#Associazione Aregai, che ha registrato il metodo #Licet per il monitoraggio e la misurazione del benessee partecipato e sostenibile, ha proposto un test di autovalutazione, una verifica SWOT che oltre trenta dei presenti hanno voluto intraprendere. Sono emersi quattro ‘must dos’ che, a mio avviso, accomunano molti territori italiani:

  • l’urgenza di comunicare bene il valore delle produzioni agroalimentari locali e sostenibili (spesso si pratica la sostenibilità, ma non la si usa come leva strategica di comunicazione);
  • la difficoltà ad affrontare processi di internazionalizzazione, spesso per diffidenza (!);
  • la richiesta di organizzazione di un prodotto turistico avvalorato da eventi,
  •  ‘last but not least’, essere aiutati a creare reti tra organizzazioni civiche/aziende/promozione turistica.

Le sollecitazioni del pubblico più giovane sono state illuminanti: sono loro che, credendo fermamente nella forza del proprio territorio, vogliono collaborare per renderlo attrattivo, affinchè le loro imprese, spesso neonate, si sviluppino tutelando il patrimonio UNESCO e rendendosi competitive per la q1ualità della vita che viene prodotta. Qui nel Monferrato, già solo la luce che illumina il paesaggio vitivinicolo delle colline è una ricchezza immensa. Mettere a reddito in maniera conservatica e non invasiva è la nostra sfida.


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