Hotel sostenibili in Italia: ecco un esempio facile e certificato

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Se intendiamo il termine ‘sostenibilità’ come percorso verso la conservazione e la ‘durabilità’, allora essa è l’unica strada percorribile, se si parla di turismo. L’industria ricettiva, in particolare, vive con e per il territorio nel quale opera, non può essere delocalizzata. La materia prima è la destinazione, quindi: la sua attrattività dipende da come la ‘sappiamo usare e conservare per il futuro’, la sappiamo convertire in componente del prodotto turistico.

Lo scorso ottobre Walter Holzer, titolare del BergHotel Sexten****S di Sesto (BZ) ha ricevuto la prima certificazione GSTC (Global Sustainable Tourism Council) in Italia.  Un percorso lungo, ma necessario per comunicare il costante impegno quotidiano nella gestione rispettosa dell’ambiente e delle persone. ‘Le certificazioni servono, perché sono come il timbro, la convalida che stai lavorando bene e vuoi essere controllato, aiutato e seguito nel tuo percorso di crescita sostenibile’ dice Walter.

Durante la nostra conversazione, Walter sottolinea più volte quanto sia importante parlare con i propri dipendenti delle scelte che si operano e che riflettono un modello di gestione molto consapevole ed attento in particolare verso l’ambiente: ‘ Per esempio, in tutto l’albergo insegniamo come ridurre al minimo l’uso della varichina-I pesci che vivono nei torrenti devono vivere, non morire avvelenati per colpa nostra!- Così come per l’uso della plastica, che adottiamo solo quando non possiamo proprio farne a meno, per esempio per la corretta conservazione degli alimenti. I nostri detersivi sono ecologici, tuttavia li dosiamo sempre senza spreco e, dove possibile, li sostituiamo con prodotti completamente naturali, come l’aceto.

 In cucina, il BergHotel Sexten****S,  ha scelto da anni  di acquistare attraverso un’associazione che gestisce un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) di produttori locali certificati nella qualità: ‘in  montagna non crescono neanche le patate. Quindi, se si vuole lavorare in termini di contributo all’ambiente, bisogna strutturare i menù in base alla materia prima che è possibile reperire in ragionevole prossimità e di ottima qualità. Noi, per esempio, abbiamo eliminato piatti con carne di maiale – il maiale non si alleva qui e quello ‘importato’ è pieno di antibiotici –  o con frutta esotica….. dai nostri menù’ afferma Walter, ‘ anche se talvolta gli ospiti ci chiedono perché sulle colazioni non c’è mai frutta tropicale….’.

Hotel Berghotel in Sesto

In effetti, il rapporto con l’ospite viene regolamentato fin dalla prenotazione e poi al check in. Il personale informa, con apposite brochures,  sulla filosofia aziendale, sugli obiettivi che si intendono perseguire e per i quali è essenziale la partecipazione attiva del cliente. ‘ Gli ospiti vengono informati che non cambieremo le lenzuola e gli asciugamani tutti i giorni, se non per esplicita richiesta soggetta ad addebito come servizio extra. Lo stesso per i tovaglioli al ristorante: ognuno così decide quanto responsabile desideri essere. Abbiamo quasi completamente azzerato tutti i prodotti monouso, nelle camere. Per esempio, abbiamo notato che talvolta gli ospiti richiedono le ciabattine da camera, che non fanno parte delle dotazioni.  Siccome cerchiamo di scoraggiare queste richieste, anch’esse vengono addebitate.’

Ecco, il rapporto con l’ospite è un tema importante, in quanto esso è attore principale sulla scena della sostenibilità economica. ‘ Noi tutti, in azienda, ci adoperiamo per far sì che il nostro ospite riparta dopo aver vissuto una bella vacanza ed aver magari anche imparato qualcosa’. Walter ricorda che si fa un po’ di fatica con i turisti italiani, forse ancora poco avvezzi a ragionare in termini di pratiche di accoglienza sostenibile; al contrario dei Nordeuropei, che spesso chiedono di fare sempre di più per la sostenibilità a 360°.

L’esperienza più importante che Walter Holzer trasmette come imprenditore è che ‘ogni azione che si metta in campo per salvaguardare l’ambiente, il territorio, le comunità locali è sempre premiante. E’ vero che essere sostenibili richiede investimenti, fatica, ed una gestione attenta. Tuttavia lo sforzo viene sempre ripagato, nel lungo periodo. Senza dubbio, un soggiorno di almeno 6/7 giorni permette di ammortizzare più velocemente gli investimenti, piuttosto che soggiorni brevi, di 2 o 3 giorni. Tuttavia, bisogna ragionare per conservare, per far durare. Non esistono alternative, se si è consapevoli che le nostre aziende possono sopravvivere solo così: conservando ed innovando’.


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