Dove’guarda’ il turismo enogastronomico?

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Nulla è dato per scontato: non è detto che avere un patrimonio enogastronomico come quello italiano sia garanzia di successi economici senza pari..non è detto che godere di una produzione agricola in cui la biodiversità è la regola sia certezza di valore .

In effetti, quanto la natura, la sapienza, l’esperienza dell’uomo, le commistioni culturali  hanno prodotto nei secoli (la Dieta Mediterranea li racchiude tutti) è indubbiamente un patrimonio da conservare, da proteggere e da innovare costantemente. Tuttavia, aldilà della consolidata valenza del nostro patrimonio enogastronomico, è opportuno  guardare al futuro, comprendere in quali direzioni l’enogastronomia stia andando.Alcune riflessioni sullo stato dell’arte nel turismo enogastronomico e verso quali tendenze esso si muova, si trovano Qui

Una discriminante che sta assumendo sempre più importanza nella scelta dei percorsi e dei tour enogastronomici è il modello di #sostenibilità a cui l’azienda e la località  si ispirano. Non mi riferisco alla pura sostenbilità ambentale, che nell’enogastronomia (prodotti tipici, approvigionamenti a km zero, orti inhouse, ecc.)  dovrebbe essere ormai scontata, quanto piuttosto alla #sostenbilità sociale, culturale, economica.

Quanti tornano in un locale, in un ristorante, in una bottega in cui il personale viene trattato male di fornte agli ospiti? E se poi si scopre che addirittura è sottopagato? Quanti segnerebbero sull’agenda quel locale per consigliarlo agli amici, anche se si è mangiato divinamente?

Quanti apprezzano invece che venga raccontata la storia del cibo, magari trovando connessioni con i pasti consumati a casa da bambino? Quanti apprezzano, tanto quanto il cibo,  l’armonia che lega i colleghi in un ristorante o in un hotel in una collaborazione pronta e generosa?

All’importanza dell’ospitalità  percepita e di cui si fa esperienza, aggiungiamo ancora:

 

1. condividere con l’ospite #soluzioni sostenbili per evitare di sprecare il cibo, eventualmente personalizzando ‘doggy bags’ per portare a casa il pasto avanzato. Lo stesso vale per i vini: un’ottima strategia di marketing è personalizzare contenitori per il vino o i suoi tappi, per portarli a casa;

2.condividere con l’ospite le strategie operate per contribuire all’economia locale: non solo parlando di prodotti locali, ma anche di inziative condivisibili  sul territorio, di eventuali progetti, di cosa si metta in atto per aiutae associazioni, bisognosi, ecc. Raccontare l’adesione ad eventi benefici può portare a risutalti inaspettati in termini di aumento del fatturato.

 

 

In effetti, nulla di nuovo, a pensarci bene. La Dieta Mediterranea è patrimonio Intangibile dell’Umanità anche per questo: perchè #inclusione, #ospitalità e #convivialità sono valori che arricchiscono l’inestimabile sapienza enogastronomica che contraddistingue il Mediterraneo. Bisogna ricordarsene, operando affichè il ‘benfatto’ di oggi sia il ‘buono’ di domani.


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